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Contatti:
Presidente: Donatella Ponterio
E-Mail: donaponterio@gmail.com
Telefono 3465833377
SONO PASSATI 22 ANNI DALLA FONDAZIONE DEL GRUPPO
Nove domande a Donatella Ponterio sulla Mission
della Associazione Donne In Cammino:
1. Perché esistiamo?
Per prenderci cura l’ una dell’altra.
Perché senza una rete di donne-sorelle la vita nel mondo è dura e senza punti di riferimento, di luoghi morbidi dove tornare a casa per rifocillarci e riprendere le nostre lotte, i nostri amori. Per creare un luogo dove si ritorni a casa (dentro , nella pace, nell’OASI INTERIORE) anche solo a pensarla. Per creare un luogo dove si è sostenute nell’affrontare le nostre parti più terribili e temibili e farne concime per la nostra vita e quella di altre – altri. Per stanare ogni luogo dove si annidi la vendetta generazionale che ci appartiene come donne calabresi e farlo con lentezza e con amore costante, specialmente quando si tratta della vendetta nei confronti del maschile (padri, fratelli, mariti, compagni, amanti, amici, figli); e naturalmente per insegnare tutto questo alle giovani donne adolescenti perché come noi che ci confortiamo a vicenda, crescano sostenute, confortate ed aiutate ad incontrare il mondo del padre e degli uomini. Per accogliere altre donne, anche di passaggio, ed altri uomini interessati a “conoscere” veramente le donne ed i loro cicli.
2. Per chi lavoriamo?
Per le donne, le madri le nonne e le adolescenti in cammino, quindi prima di tutto per noi stesse; per gli uomini in cammino che vogliono veramente onorare e conoscere il femminile dentro e fuori di loro; per i partner, i mariti, le coppie; per i genitori responsabili delle nuove donne e dei nuovi uomini; per le istituzioni e per le donne nelle istituzioni, perché i principi femminili di sussidiarietà, sostegno cura reciproca nei tempi lenti che necessitano per il cambiamento e l’accoglienza della sofferenza, siano alla base della progettualità degli enti preposti e dei legislatori.
3. Come vogliamo migliorare?
Aumentando la nostra capacità di ascolto e di assumerci il rischio di affrontare il dialogo con i figli, con i compagni, con i datori di lavoro, imparando ad amare profondamente noi stesse e a non essere noi a tradirci per prime nei nostri progetti o volontà.
4. Su cosa siamo proiettati?
Sull’aumentare la tranquillità e la pace da portare poi nelle nostre case; sul miglioramento dei rapporti di coppia; sulla trasmissione dei saperi femminili nello scambio generazionale tra donne anziane e giovani donne mantenendo il contatto con le tradizioni naturali della nostra terra. Sulla rivalutazione del principio maschile e paterno nell’educazione dei figli in quanto portatore di regole, confini, principio di realtà e responsabilità.
5. Su cosa accettiamo la valutazione?
Sulla capacità di amare e perdonare, trasformandoci. Accettiamo comunque sempre la valutazione come momento di crescita ed adattamento alle richieste dell’esterno – non esistiamo solo noi - e sullo stato di benessere che siamo in grado di creare nelle persone che si rivolgono a noi.
6. Su cosa pensiamo di poter contare?
Sull’Unità, sulla fedeltà a noi stesse; sulla fedeltà al progetto come punto di arrivo e di unione e quindi di grande forza; sull’investimento energetico personale e sull’autonomia che è importantissima per una donna, ma anche sul sostegno maschile e delle istituzioni, perché lo stress non distrugga la tenerezza di cui siamo portatrici.
7. Se non ci fossimo, chi ne sentirebbe la mancanza?
Noi stesse prima di tutto, poi i compagni ed i figli, i mariti, le donne che pensano di non avere vie di uscita, le istituzioni.
8. Come pensiamo di aumentare le risorse umane?
Con le campagne di associazione e sostegno ad i progetti messi in cantiere, ma soprattutto motivando altre donne ed altri uomini ad appartenere ad un Circolo Culturale Libero di scambio e crescita efficace, reale, dimostrabile con i cambiamenti di vita ed un aumentato benessere. Organizzando momenti di crescita, gioco, lettura, incontro ricreativo nella nostra sede.
9. Come pensa di coinvolgersi (con quale ruolo) in questa istituzione?
Ne sono la fondatrice oltre che psicologa responsabile. Il mio impegno comunque è quello di stare il più possibile attenta a tutelare il progetto assieme alle donne e agli uomini in cammino, così come seminato 10 anni fa.
Redatta in Catanzaro nell’anno 2006.